L’UOMO DISINCANTATO – Tra niente e nulla
Calmati, cuore, che non è niente! E il niente è di niente, fosse anche la fine, la morte; come un tempo fu niente l’inizio, tra le doglie qualsiasi di un
Fotografando mi diverto – Massimo Casa
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Calmati, cuore, che non è niente! E il niente è di niente, fosse anche la fine, la morte; come un tempo fu niente l’inizio, tra le doglie qualsiasi di un
“Mia cara Milica, per credere in Dio dovrei prima capire perché lo faccio, darmi una spiegazione plausibile per una scelta tanto assurda. Ma, a parte la naturale paura di morire
Ci sono asprezze incontrate per deliberata intenzione, cime vertiginose dalla distruttività ineguagliabile alle quali si ascende per puro desiderio di disfacimento, e poi c’è la quiete irrisoria ma benevola del
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Fenomenologia di un’estrema mancanza.
“Sono fermo alla mancanza di fede, ma con mutevole cura…” Questo pensiero, che lo teneva in sospeso nell’oggettiva incapacità di scegliere se decifrarlo mediante l’inquietudine o la speranza, galleggiava nella
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La vecchia ruota panoramica.
Giorno dopo giorno, mentre prendevano confidenza con la città assorbendola nel flusso dinamico delle loro esistenze in simmetrico, persistente avvicinamento e, procedendo per tentativi estemporanei, cercavano anche di rintracciare –
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Milica e Charlotte si baciano.
Le mani senza guanti, arrossate per il freddo, i vaghi profumi della caffetteria, lo scampanio di fondo, prudente, delle posate, delle tazze e dei bicchieri, il sorriso decoroso ma senza
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Cose che accadono in una caffetteria di Weimar.
Una volta in albergo, quando mancavano ancora due ore al suo appuntamento con Charlotte, Milica si sentiva stranamente in subbuglio. Continuava a muoversi avanti e indietro – incapace di trovare
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La libertà è in subbuglio.
“Non si fidi mai per davvero di quelli che ostentano una qualsiasi redenzione, signorina!” disse a Milica il rappresentante inglese di barrette di cioccolato mentre scendevano dal treno, lasciando che
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Ich liebe mich selbst.
Per Milica la partenza per Weimar era l’occasione ideale per dileguarsi, il coronamento del sogno di rendersi irriconoscibile alle circostanze, agli eventi, invisibile a qualsiasi desiderio; interpretava quel viaggio come
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Milica e Charlotte a Weimar (1)
Per esorcizzare in qualche modo la rinuncia, ormai accettata tacitamente da entrambi, al futuro della loro convivenza, Elias e Milica trascorsero gran parte del tempo che avevano ancora l’opportunità e
Sennonché, assumendo un tono modulato e sfuggente per lei insolito, la voce di Milica si piegò a quel punto al bisogno indifferibile di precipitare, di rinunciare alla normalità di comodo
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Del perdersi di vista.
Milica si alzava al mattino saltellando dal caldo del materasso ai rigori gelati del pavimento, tutta rocambolesca in camicetta e mutandine, queste ultime giorno dopo giorno sempre più sottili e
Quei giorni inermi, con punte lancinanti di colore simili ad aquiloni che scalfiscono il cielo bianco ma sporco dell’inverno cittadino, quelle ridicole giornate estreme perennemente tentate dallo struggimento e dal
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Non essere altro che un nome.
L’idea dell’esistenza dell’uomo nero nasceva nei bassifondi dell’istintiva convinzione che ci fosse un vuoto, un grande vuoto profondamente silenzioso tra gli uomini e le cose, una specie di spazio strappato
L’immagine di una grande foresta selvaggia, di un’unica, lugubre lama di fitti alberi poderosi in grado di spartire la furia dei venti in centinaia di migliaia di gemiti di anime
Prima di essere – forse – una persona reale, l’uomo nero era un sentimento dell’immaginazione; era la favola della minaccia, il segreto vibrante dell’angolo oscuro. In cosa poi praticamente consistesse
L’esistenza dell’uomo nero – così come quella del diavolo – non era ancora stata accertata. Partendo da queste due condizioni di fatto e dando per scontato che in qualche modo,
Mentre, lasciandosi guidare da uno sguardo ricondotto una volta per tutte a sé dal disincanto, esplorava di nuovo ogni angolo di Wimbledon, il palcoscenico sul quale per un po’ la
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Finale del secondo volume (3-fine)
In quegli ultimi giorni trascorsi a Wimbledon, che andavano componendo a poco a poco il minuto mosaico, al tempo stesso affabile e amaro, della consapevolezza, di nuovo e una volta
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Finale del secondo volume (2)
Quando Mignon, la giovane e taciturna turista francese dagli occhi blu, sovrabbondanti ancora di un’appena trascorsa adolescenza, e dotata di un sorriso fragilissimo che, mossa da spensierate esasperazioni di cortesia,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Finale del secondo volume (1)
“Vede, vecchio mio,” disse Lord Finnegan mentre tra l’occhio e l’occhiale il suo sguardo scrutava analiticamente gli scaffali bruni della sterminata biblioteca di famiglia alla ricerca dello spazio perfetto per
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Lord Finnegan si presenta a Peter
L’ossessione per il tennis, a prescindere dalla forma pratica o teorica in cui di volta in volta si manifestava, occupava quindi per intero, insieme al suo legame con la Lady,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Peter accetta finalmente di fare visita a Lord Finnegan (2)
Erano giorni ormai che Lord Finnegan aveva chiesto a Peter di incontrarlo per essere messo al corrente in merito allo stato dei preparativi di tutte le singole “eccezioni” – come
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Peter accetta finalmente di fare visita a Lord Finnegan (1)
“Io faccio la stronza solo per non nascondere quanto tengo a te per davvero…” mi aveva sussurrato ʽpeppermintʼ Phoebe sorridendomi mentre se ne stava seduta sul letto, ancora completamente nuda
Elias cercava Milica con crescente apprensione, stretto nella morsa della calca e bistrattato qua e là dai tafferugli che si stavano svolgendo per le strade, tra il fumo dei lacrimogeni
“Perché mai dovrei essere disposto a credere, Francis? Solo per giustificare le mie aspettative, dato che se si crede lo si fa sempre per poter ritenere credibile una qualsiasi speranza?
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Tennis e massimi sistemi (2)
“Amico mio, il brutto straripa per vocazione, esso è invasivo e invadente, è la cifra incisa nei ricordi scomodi, la marchiatura a fuoco della vita vera. La bruttezza impone scelte,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Tennis e massimi sistemi
Le riunioni del comitato dei soci eccellenti dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club che Sua Altezza Reale il Duca di Kent presiedeva solo formalmente, tenendosi cioè a debita distanza,
Gli increspamenti placidi e tenui dei canali adornavano Venezia al passaggio delle gondole lente ed erranti, intorno ai traghetti peripatetici e ai motoscafi sportivi; la luce si propagava ovunque solo
“Posso chiederle perché porta quel ridicolo cappellino con la veletta e una specie di gallo cedrone in cima, signorina?” “Lei è un uomo davvero indisponente, sa? E non mi chiami
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Un incontro veneziano: la scrittrice gotica
“Bene, dunque, sì, vediamo, in effetti non sono più lo stesso da quel giorno a Marianské Làzne. È accaduto il mese scorso, durante un breve vacanza alle terme con alcuni
Dopo essere venuto a conoscenza della volontà di Milica di rimanere sempre e comunque insieme a lui, Elias aveva impostato l’elaborazione del lutto per quell’abbandono mancato – tanto imprevisto nei
D’altro canto, da quando frequentava il professor Wittgenhauer, Milica cercava di trattenersi il meno possibile in casa da sola con Elias. Il suo mutamento interiore, nonostante rimanesse ancora assolutamente in
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le snervanti complessità involute dell’amor profano (2)
Il professor Wittgenhauer guardò Milica negli occhi, spalancando i suoi fin quasi a spaventarla; poi, rilassando d’un tratto la mimica facciale come per una specie di ruvido crollo, privo di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le snervanti complessità involute dell’amor profano (1)
Col trascorrere dei giorni Peter si rese conto che David Bowie, nonostante fosse formalmente il direttore artistico del comitato per le celebrazioni del centenario del torneo, se ne stava spesso
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Lo sguardo dell’alieno
Giunto al circolo, Peter fu sorpreso di trovare Lord Finnegan – che, facendo affidamento sin dall’inizio sulla sua occhiuta presenza e sulle sue indiscrezioni, partecipava solo di rado di persona
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La prima apparizione del direttore artistico in pectore.
Peter se ne veniva passeggiando per la strada che dall’All England Lawn Tennis and Croquet Club va verso Wimbledon Park. Si era sul far della sera e lui si guardava
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – “Tamquam tabula rasa in qua nihil scriptum est”
Giunsero così di fronte all’ingresso della dimora di Lord Finnegan e i neri cancelli in ferro battuto sormontati dall’emblema araldico della famiglia illustre si schiusero elettricamente come le due valve
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il pestaggio di Lord Finnegan (3)
La più sollecita e appassionata nel prestare i primi soccorsi a Lord Finnegan era stata Oedipa Boot, la quale provava nei confronti dell’aristocratico segretario generale del comitato per le celebrazioni
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il pestaggio di Lord Finnegan (2)
In seguito, nel periodo di massima tensione tra i membri del comitato per le celebrazioni del centenario del torneo e i soci temporanei che, non essendo stati invitati a partecipare
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il pestaggio di Lord Finnegan
Durante la seconda riunione del comitato per le celebrazioni del grande torneo del centenario, nel corso della quale si era stabilito di discutere soltanto dell’assegnazione delle cariche rimaste vacanti e
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’entrata in scena del Club dei Porno-Malinconici
Il tennis è una specie di custodia o, meglio, di astuccio del tempo e dello spazio e dei conflitti che sempre attraversano furtivi il loro strano intreccio; esso è l’ambiente
Come se non bastasse, fra tanta confusione, giunse anche come un fulmine a ciel sereno la notizia dell’allontanamento frettoloso del reverendo Thaddeus Radcliffe, il giovane vicario parrocchiale di Wimbledon dotato
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’affair Thaddeus Radcliffe
Verso sera poi, mentre un’oscurità lungamente luminosa pareva ovunque sprofondare nell’afa, come inghiottita da un velo verdastro di brina densa e stagnante, dalla finestra della sua camera guardava spesso il
Le pareti della sua stanza erano tinteggiate di un bel color malva che, a seconda dell’ora e quindi dell’angolatura e dell’intensità della luce che filtrava dall’esterno, s’imbronciavano in aloni d’ombra
In quel momento, però, Peter aveva cose molto più urgenti alle quali pensare: il suo stato di salute lo preoccupava perché i medici, dopo essere venuti a sapere dell’esistenza del
Una volta venuto meno anche quel fitto insieme di momenti di frequentazione e di empatia che era strettamente collegato ai loro allenamenti e messa da parte, almeno per il momento,
Entrambi, sebbene ciascuno dal punto di vista del suo proprio disagio, percepivano oramai ogni più recondito istante del loro legame trascorso, fino a considerare l’intero ventaglio delle mode e delle
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Un altro centro di gravità (2)
Man mano che, col trascorrere delle settimane, le loro vite si distanziavano da quegli avvenimenti e, per così dire, li mettevano a fuoco, la figura e il ruolo di Francis
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Un altro centro di gravità (1)
Sotto il peso crescente di un sentimento così intimo da risultare del tutto indecifrabile all’esterno se non per qualche ombra volatile di grazia e sparsi mulinelli irrilevanti di tristezza, a
Francis era senza dubbio il compagno perfetto per giocare a tennis. I suoi allenamenti con Peter potevano durare ore, ogni giorno, nell’abbraccio amichevole dell’abitudine che ormai entrambi avevano fatto agli
Francis dunque si agganciò, sempre senza esitare, alle ultime parole di Wittgenhauer, ma stavolta lo fece pronunciando la sua replica con una cedevolezza tonale lievemente variata, non più sospinta come
“Un gran bel ragazzo, vero?” chiese il professor Wittgenhauer rivolto a Francis facendo ricorso a quel tono di voce mellifluo e apparentemente svagato che era solito adoperare quando, sotto l’effetto
Quando l’agnostico professore universitario di filosofia Arthur L. Wittgenhauer si trovava davanti un religioso oppure un ateo convinto come Elias, cioè uno di quelli che lui definiva “devoti dell’inesistenza di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il professor Wittgenhauer alle prese con l’amore e l’ateismo.
Ci sono giornate particolari che non si esauriscono nel tempo misurato che le consuetudini umane mettono a loro disposizione, giornate che hanno conseguenze inesplicabili e durature come una vaccinazione, che
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il professor Wittgenhauer e l’etica matematica.
Era accaduto durante uno qualsiasi degli anni più schietti e sorprendenti della sua prima adolescenza, quando un incanto eroico segregava ancora ogni cosa nel suo abbraccio affannoso e robusto. La
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La Lady, un’educazione sentimentale (2-fine)
La casa di Fowey nella quale la Lady aveva trascorso più o meno i primi vent’anni della sua vita era un edificio piuttosto antico, delimitato da spesse mura di pietra
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La Lady, un’educazione sentimentale (1)
La Lady era nata in Cornovaglia, precisamente a Fowey, e aveva trascorso gli anni della sua prima giovinezza circondata dalla migliore borghesia londinese che sceglieva quella stazione balneare per trascorrere
Le visite della Lady al Digamma Cottage avvenivano sempre in forma strettamente privata e in incognito, trascinandosi dietro un clima di massiccia circospezione che rasentava la paranoia. Ogni volta che,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – In due, ma come un ermafrodito lunare.
A questo inatteso abbandono al vuoto di un’estasi troppo generica per riuscire a concretizzarsi del tutto fece seguito una contrazione emotiva, qualcosa di molto simile a una risposta immunitaria, e
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO- Una dichiarazione d’amore, nonostante tutto.
Quando all’inizio non si volevamo che appena un po’ di bene la Lady aveva detto a Peter che a suo parere erano troppo fragili per stare insieme. Ma in realtà
La prima visita della Lady al Digamma Cottage nel quale Peter aveva ormai definitivamente traslocato coincise con una semplice cena a due, del tutto informale e tuttavia incalzata da una
Ma quando la Lady, così come la frivolezza melliflua del suo gesto lasciava d’altro canto presagire sin dall’inizio, con perfetto equilibrio, cioè senza eccedere né in languori istintivi né d’altro
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le estremità dell’amore (2)
Si misero a sedere su una panchina di pietra, quasi al centro perfetto del parco, Peter in camicia bianca e pantaloni di lino, la Lady in abito lungo di lino
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le estremità dell’amore (1)
Una volta tornati a Londra, mentre entrambi fluttuavano su una girandola crepuscolare di pacche sulle spalle e di sorrisi guasti, si congedarono abbandonandosi all’imbarazzata sciatteria vocale di un cicaleccio cacofonico
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’astrazione del dolore (4-fine)
Cominciò pian piano a trascurarsi proprio mentre la sua salute peggiorava visibilmente, affliggendolo con un tremore ininterrotto e diffuso in tutto il corpo e poi anche con attacchi improvvisi di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’astrazione del dolore (3)
Un giorno Francis decise, come sempre senza un chiaro motivo, di lasciare l’Unione Sovietica per ritornare a casa e, appena atterrato a Londra, telefonò subito a Peter chiedendo – con
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’astrazione del dolore (2)
Col trascorrere degli anni le occasioni d’incontro tra Peter e Francis, durante la lunga morte della loro amicizia (non potendosi infatti definire come agonia una circostanza che sapeva già completamente
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’astrazione del dolore (1)
Le motivazioni del suicidio di Tea Boot che, dopo aver ingerito una modesta quantità di barbiturici allo scopo di provocarsi uno stato di vigile e soffice stordimento, era entrata negli
Il giorno successivo, Kassandra Swollenfeet aveva chiesto udienza a Marie che, dal canto suo, era stata ben felice di avere l’opportunità di ringraziare di nuovo quella santa in incognito i
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (8-fine)
Senza fare dei preamboli che intuiva mi avrebbero solo innervosita, aveva cominciato subito a parlarmi di un suo amico, anch’egli marinaio, il quale a sua volta gli aveva narrato (qui
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (7)
Negli anni successivi Marie si era dimostrata prima una novizia zelante e poi una devota monaca professa, talmente stimata dalle sue consorelle da essere eletta, dopo la morte dell’anziana Suor
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (6)
Pensava ancora all’azzurrità dell’azzurro del cielo, ma sempre più come a un antico sogno d’infanzia, una sorta di reperto sentimentale, la cui realizzazione ella metteva ancora in palio da sé
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (5)
Vuoi perché chiamato a dare un’estrema testimonianza del proprio valore di luogo simbolico o magari soltanto per una debolezza strutturale connessa con la sua caratteristica collocazione architettonica, il Salone dell’Ombra
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (4)
Instancabile, il genio di Marie produceva paesaggi, scorci, ritratti, immagini allegoriche, tutto un mondo in bilico tra la realtà e l’immaginazione nel quale risultava difficile marcare confini o delimitare ambiti
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (3)
In fondo al destino di Marie Blancour c’erano state le vetrate di una cattedrale, la luce e, soprattutto, la neve: di questa sua istintiva certezza la giovane Tea, sin dagli
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (2)
“Raccontano allo stesso modo un’antica leggenda e una storia vera che in un grande campo di girasoli viveva un essere che nessuno aveva mai visto. Non era ben chiaro se
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il mondo segreto di Tea Boot (1)
A non molta distanza in linea d’aria dall’All England Lawn Tennis and Croquet Club, su una delle strade principali, perfettamente perpendicolare a quella dove sorgeva il Digamma Cottage, c’era un
L’attore entrò in palcoscenico camminando all’indietro; indossava un frac di una taglia più piccola e teneva in mano un teschio – era facile intuire che si trattava di quello di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (6-fine)
A un certo punto si ritrovarono immersi in un profondo silenzio: seguendo il percorso reso ormai obbligato dalla sua lampante comprensibilità, erano sbucati in un corridoio dall’aspetto vagamente ospedaliero –
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (6)
Peter camminava in direzione del teatro ma, passo dopo passo, era come se procedesse verso un patibolo nascosto: aveva quasi l’impressione di udire l’ossessivo e sinistro rullare dei tamburi del
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (5)
Non riuscendo più a starsene zitto, perché oramai si sentiva emotivamente destabilizzato dall’anomalo protrarsi del silenzio della Lady, ma anche per mettere un argine a quella corrente sempre più disordinata
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (4)
Mentre liquidava dentro di sé ogni residuo dello stato di eccitazione e di fastidio nel quale le circostanze lo avevano poc’anzi coinvolto, Peter prese da parte la Lady e le
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (3)
Si ritrovarono allora su un tratto più ampio di strada che, stavolta in leggera discesa e a una certa distanza, fiancheggiava sulla destra il casale che ospitava il birrificio e
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (2)
Non conoscendo il posto – che tra l’altro già dal nome dava l’impressione di essere abbastanza fuori mano – dove andava in scena lo spettacolo che incuriosiva così tanto la
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Una serata al teatro sperimentale (1)
L’ultimo e forse il più inatteso degli effetti sconvolgenti che l’uso continuato di questa misteriosa droga sintetica causò a Peter fu lo smascheramento definitivo del bluff del dolore. Pian piano
Per riuscire a dare una parvenza di concretezza e un equilibrio almeno accettabile alla sua sostanziale mancanza di passione e di voglia di vivere che, per una sorta di strambo
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il D.O.G., la droga di Dio
Ovunque si rivolga, molto prima di essere soddisfatto dalla bellezza di un’apparizione o dispiaciuto a causa di una bruttura oppure solo indifferente e accidentale di fronte a un comunissimo dettaglio
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il falso cinismo della maturità disincantata
La scelta della casa che avrebbe dovuto accogliere Peter durante il soggiorno a Wimbledon, in vista della sua programmata partecipazione alle qualificazioni per l’accesso al tabellone principale del grande torneo
Per uno strano paradosso, se Sean era stato decisivo nell’ispirarmi la passione per il tennis, poi il disincanto aveva fatto in modo che questa si nutrisse di sentimenti e convinzioni
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’appassionato non è un tifoso
Una volta diventato maggiorenne e dopo essere entrato in possesso dell’eredità dei miei genitori e di parte di quella dei miei nonni, paterni e materni, nonché di alcune proprietà sparse
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Finale del primo volume
Man mano che, a partire ovviamente da me stesso e dalla mia storia, procedevo nel tentativo di descrivere, analizzare e capire meglio il disincanto per quello che esso è realmente
All’origine del cambiamento c’era stata l’apparizione improvvisa tra le amiche del cuore di una ragazzina davvero bellissima che comunque, a osservarla così, di nascosto e dall’alto, ogni volta che i
Il tempo, nonostante il nascondimento contemplativo in cui si esauriva ogni mio stato d’animo e al quale dava pieno riscontro un’assorta e rigogliosamente inerte condizione della mia volontà al cospetto
Dell’ottava – l’ultima – tra le amiche del cuore, nonostante mi fossi sforzato a lungo, non ero mai riuscito ad afferrare con esattezza il nome, sia perché le altre lo
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (10)
Col tempo, studiando i loro comportamenti in modo sempre più sistematico ed efficiente, avevo capito che le amiche del cuore riconoscevano a una ragazzina in particolare – che di nome
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (9)
Nel gruppo delle amiche del cuore l’unica che sapeva cantare e che aveva davvero una bella voce si chiamava Temperance; e infatti io l’avevo soprannominata l’usignolo della comitiva. Incontrandola oggi,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (8)
La più bella tra le amiche del cuore aveva i capelli biondi, delicati come un lungo fascio di fili di seta, e si chiamava Caroline. Pareva nata nel solco dell’intravedere
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (7)
Tra le amiche del cuore c’era una ragazzina, Sara Jean, che manifestava i modi di fare più simili a quelli di Annie, la quale dal canto suo lasciava anche intendere
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche le cuore (6)
La prima in assoluto a venirmi incontro, affiorando da quella confortevole giovinezza che per un’intuizione del caso avevano scelto di mettere in comune e che decorava il mondo a me
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (5)
Il mutuo e vivace affiatamento, che aggregava quelle belle ragazzine sino a fonderle nella compattezza insinuante e mondana di un minuzioso altorilievo e che mi restituiva, sul filo radente di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (4)
Mentre dal balcone spiavo di nascosto quelle ragazze e mettevo a fuoco il mio sguardo sul dilagare, così categorico e forte, della loro presenza, a un certo punto mi era
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (3)
Il mio completo risanamento dalla sempre più esigente e tirannica ossessione per Miss Lilith, messo in moto in quattro e quattr’otto dalla difformità penosamente contorta con cui l’ultimo, drammatico sogno
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (2)
Tramontata, per effetto di una di quelle rapide anestesie di leggerezza e di svagata incostanza alle quali il disincanto mi avrebbe sempre più spesso abituato nel corso degli anni (sino
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Le amiche del cuore (1)
Mi ero avvicinato col viso a una distanza di pochi millimetri dal vetro della finestra, mosso probabilmente dalla volontà inconscia di spingere il mio corpo sino alla massima prossimità possibile
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Uno sguardo disincantato (5)
La visione di Miss Lilith Langtry si era screpolata a poco a poco in una densità che mi si mostrava percorsa da fluttuazioni certamente infelici anche se a modo loro,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Uno sguardo disincantato (4)
A un certo punto la mia bellissima Miss Lilith Langtry era sgusciata fuori dalle molli ombre di quella visione proprio quando si stavano impastando oltremisura con l’ulteriore discesa in profondità
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Uno sguardo disincantato (3)
Lasciandomi cullare dalle onde e dai guizzi di quello sguardo per me assolutamente nuovo ero giunto infine nei pressi di una delle finestre, intravedendo al di là del vetro che,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Uno sguardo disincantato (2)
Il lieve tremito dell’aria, rimescolato con gli aromi diversi della pietra e delle piante, aveva preso infine nel mio sogno un sentore dolciastro e poroso, stabile nel clima ovattato di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Uno sguardo disincantato (1)
La notte successiva, il consueto sogno nel quale incontravo Miss Lilith Langtry, godendo ogni volta del piacere immediato che l’eccitante comparsa alabastrina del suo corpo nudo sotto il soprabito aperto
Avevo impiegato sei giorni in tutto per andare a ritroso fino al portone di casa sua; sei segmenti macchinosi di spazio barocco, gioiosamente tramato dalle intersezioni dei miei calcoli e
Era una mattina davvero bellissima: levandosi all’improvviso, un forte vento di tramontana, quasi imitando ciò che avviene quando si soffia su un eccesso di schiuma che dondola e crepita all’apice
Poiché un grande amore non nasce mai quando si incontra la persona giusta al momento opportuno ma sempre quella sbagliata in circostanze inimitabili, entusiasta com’ero per la fedeltà matematica di
Il giorno successivo mi ero svegliato molto prima del solito, tormentato sia dal desiderio di rivedere quella ragazza che dal timore di non riuscire più a incontrarla, giacché, non conoscendo
Nei mesi successivi era capitato qualcosa che aveva innescato per me e in me il corso di un’età nuova, radicalmente diversa da tutte le precedenti, dando origine a un’evoluzione così
Qualche tempo dopo zia Maria, durante una lunga e ventosa passeggiata autunnale, si era decisa infine a confidarmi anche il suo ultimo e più doloroso segreto, la chiave di volta
Devo riconoscere che quella lunga confessione, nella quale zia Maria, la portoghese, aveva ammesso di essere stata per anni una prostituta, confermando così senza inibizioni e anzi rivendicando, con un
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Orfano affidato ma non adottato (5)
Subito dopo la sua voce si era distesa su una morbidezza diversa, ovattata negli accenti e appena contratta dalle suture dei respiri, che si erano fatti intanto più brevi e
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Orfano affidato ma non adottato (4)
“Ma torniamo a noi – mi aveva detto cambiando per l’ennesima volta l’intensità della voce e riportando velocemente a sé la mano al termine della carezza mentre io la guardavo
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Orfano affidato ma non adottato (3)
A un certo punto Zia Maria doveva aver percepito qualcosa di quei miei turbamenti, un segnale superficiale ed equivoco confinato nell’ambito delle apparenze, presumo una lieve alterazione della postura della
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Orfano affidato ma non adottato (2)
“La prima violenza che un bambino subisce nella sua vita è il respiro…”, con questa frase che in passato le avevo già sentito ripetere tante volte e che scandiva sempre
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Orfano affidato ma non adottato (1)
La strada verso quei misteriosi uffici era simbolicamente ripida. Piccoli sassi, foglioline e sterpi si infilavano dentro i sandali alla francescana di zio Dominic, nonostante le spesse calze di lana,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Zio Dominic come Teseo, nel labirinto, per perdere il filo.
Dunque, insidiato all’epoca ancora dalla sua giovinezza, mio zio lasciava trascorrere la vita di nascosto, spiando il soffitto sul quale lunghe lische di luce bianca penetrate nell’ombra si susseguivano ordinatamente,
Come tennista zio Dominic era tecnicamente solido da fondo campo grazie a ottimi fondamentali, perfettamente impostati in modo canonico: un servizio preciso, un diritto potente, piatto o in top spin,
Il mio primo maestro di tennis era stato lo zio Dominic, il fratello più grande di mia madre, un uomo simpatico, basso di statura, stempiato e magrissimo, che esibiva in
Alla fine, una mattina, a scuola era scoppiato un vero e proprio finimondo. Era giorno di compito in classe di lingua inglese e, come accadeva di regola una volta ogni
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Io e Sean diventammo compagni di scuola (3)
Devo confessare che, al di là del suo aspetto fisico, non mi sentivo attratto in modo particolare da lei in quanto persona dato che, ostentando spesso e volentieri una frivolezza
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Io e Sean diventammo compagni di scuola (2)
A scuola, dove con grande sorpresa di entrambi ci eravamo ritrovati nella stessa classe, Sean passava quasi sempre la ricreazione per conto suo, assorto nella lettura di enigmatici volumetti che
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Io e Sean diventammo compagni di scuola (1)
Se all’esterno, dopo la confessione resami da Sean in merito alla cattiva opinione che sua madre si era fatta su di me, non era in effetti trapelato nulla, a parte
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La mia amata, la mia detestata, Melissa McNult (5)
In quel preciso momento mi si era palesato per la prima volta un pensiero che solo molto tempo dopo sarei stato in grado di elaborare riconoscendo in esso una tessera
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La mia amata, la mia detestata, Melissa McNult (4)
A questo proposito è necessario fare una precisazione: a quei tempi nel circondario girava con insistenza la voce – senza dubbio amplificata dal generico sospetto con cui un ambiente inglese
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La mia amata, la mia detestata, Melissa McNult (3)
Come ho detto, lei non parlava molto; in compenso però conosceva a memoria moltissime canzoni e sapeva cantare come nessun’altra (o almeno a me, anche e soprattutto per la scarsissima
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La mia amata, la mia detestata, Melissa McNult (2)
I signori McNult erano gente che veniva dall’Irlanda. Avevano aperto una piccola lavanderia nei pressi dei mercati rionali, accanto alla macelleria ebraica, e tiravano avanti alla meno peggio, con quella
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La mia amata, la mia detestata, Melissa McNult (1)
Vedendomi venire avanti con un passo e una postura che, sforzandosi di nasconderla, tradivano invece in pieno tutta la mia ansia, il fioraio, rispolverando un’abitudine che aveva preso tempo addietro,
Giunti in prossimità delle alte siepi verdissime che il mio amico, piegando il collo all’indietro come un airone cinerino in volo, non cessava di guardare ammirato, avevo chiesto a Sean
Mentre percorrevamo il tratto di strada che ci separava dal campo io, allo scopo d’impressionare Sean sbandierando tutta la mia conoscenza del luogo e dei fatti che lo riguardavano con
A onor del vero, l’amicizia tra di noi non era decollata proprio subito, e questo soprattutto a causa del mio carattere complicato e oltremodo carente di equilibrio in fatto di
Il mio primissimo incontro con Sean era avvenuto a metà di un pomeriggio di tarda estate, mentre il caldo soffocante dei giorni precedenti cominciava a mostrare qualche sparsa cedevolezza che
L’avvenimento più importante di quegli anni, quello cioè che aveva impresso una direzione ben precisa alla mia vita, spingendomi anche a prendere, benché grandemente intimidito, le prime, spaesate misure del
Solo parecchio tempo dopo mi ero reso conto che ciò che stava facendo il vecchio fioraio svizzero era una sperimentazione finalizzata alla scelta delle sementi più adatte al suo scopo
Dopo essersi aperto con le cesoie un piccolo varco nella rete, che aveva poi nascosto accuratamente dietro alcuni vasi ammassati con studiata sciatteria sul retro della sua bottega, il signor
In quanto curioso di ogni vicenda legata in qualche modo alla storia del primo impero francese (a causa di una sorta di snobismo infantile, nutrito di venerazione per la massima
Appena una settimana dopo il crollo, accompagnata dal tipico ammanto di morigerata ampollosità che contraddistingue sempre ogni dimostrazione pratica dell’efficienza britannica, un’interminabile processione di camion e di ruspe, che parevano
A un certo punto la vulnerabilità strutturale del grande parallelepipedo rettangolo – abbandonato a se stesso e disertato troppo a lungo dalla vitalità naturale della sua funzione originaria – si
Nonostante da quell’epoca fossero passati già diversi anni, in giro per il quartiere c’era ancora tanta gente che custodiva con nostalgia il ricordo delle lunghe serate trascorse al “CineMoon” o
Il “CineMoon” era stato costruito dopo la guerra, tra gli anni ’40 e ’50, da una piccola società di ebrei ashkenaziti tedeschi scappati in fretta e furia dalla Germania per
Lungo il terzo lato del cinema c’era un condominio popolare dalla struttura tanto scialba quanto esageratamente oblunga, che spiccava però per le tonalità molto vistose della tinteggiatura, come accade a
C’era, a non molta distanza da dove abitavo, un vecchio cinema – il “CineMoon” – che noi ragazzini chiamavamo semplicemente “la Luna”. Non di rado nel circondario capitava di sentire
Il bambino pigro di una volta si era quindi trasformato in un ragazzino distratto e questo mi aveva spinto a elaborare, in verità più come una sommaria scappatoia che come
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Pigrizia, distrazione e svogliatezza.
Un giorno l’avevo incontrata per strada, quindi al di fuori delle normali occasioni legate per lo più alle visite che i suoi genitori, portando in regalo ogni volta grandi scatole
In un primo momento, con la stessa naturalezza di quei densi chiarori lunari che dall’alto di una notte perfettamente limpida e stellata sommergono a perdita d’occhio la campagna e i
La scelta del tennis come disciplina d’elezione era scaturita spontaneamente da alcuni presupposti, tutti riconducibili allo strano assemblaggio del caso col destino, addossati l’uno all’altro lungo il bordo reciproco che
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – In cammino verso il tennis (2)
Considerando i fatti a posteriori non mi è difficile rintracciare anche nelle origini della mia grande passione per il tennis le caratteristiche certe di una delle tante sollecitazioni, all’epoca naturalmente
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – In cammino verso il tennis (1)
Di quel momento, che come pochi altri doveva essere decisivo per la mia vita, ricordo molto bene prima di tutto la strana atmosfera, acuita a dovere dall’apertura della finestra. Si
Grazie all’estrema funzionalità di questo genere di costruzioni era possibile ricoprire grandi aree con un investimento economico contenuto e avendo sempre a disposizione una struttura portatile che, a seconda delle
Su tutto, però, dominava con la centralità assoluta e armonica di una sezione aurea e simile a un’enorme bolla di chewing-gum (ma anche, per via del soffio costante dell’aria, al
All’improvviso mi ero reso conto che il mio occhio interiore, educato dal disincanto a esercitarsi ormai stabilmente su distanze emotive che guadagnavano in accuratezza tutto ciò che perdevano in linearità,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Massimo comune vivere (MCV) e minimo comune desiderare (mcd)
In uno dei miei ultimi giorni di lutto tradizionale, prima cioè che questo diventasse a tutti gli effetti un lutto disincantato, capostipite e prototipo di ogni mio sentimento successivo, non
Questa leggerezza non mancava comunque di un certo dinamismo giacché le singole parti di quell’unico insieme che era la mia esperienza della vita, e in cui il passato, il presente
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Prove infantili di disincanto.
Senza che a rigor di logica, e quindi al di fuori della pura emozione, potessi rendermene conto, l’indole materna dello spazio mi stava cullando – essa cioè si prendeva cura
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (14)
Mentre me ne stavo disteso sul letto in posizione fetale a godermi il calore della soffice trapunta imbottita di piume d’oca che allora – ai tempi in cui ero un
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (13)
Mentre echeggiava in me in un modo non troppo diverso da un suono sconosciuto alle abitudini dell’orecchio e diffuso da uno strumento musicale assolutamente misterioso, come se si trattasse –
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (12)
La voce rabbiosa di mia nonna che, strillando come un’ossessa, mi aveva intimato di andarmene fuori dai piedi, trattandomi come un qualunque seccatore di passaggio, un ragazzino ficcanaso, una piccola
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (12)
A questo punto immagino possa essere più chiaro che cosa – vale a dire la carezzevole e frivola leggerezza propria della teatralità anglicana – mancasse dal mio punto di vista,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (11)
Il differente approccio al pudore dei cattolici rispetto agli anglicani – e viceversa – si fonda sul fatto che la riforma inglese è derivata dalla contrapposizione tra la monarchia dei
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il destino teatrale degli inglesi
Non appena mi aveva scorto al di là del cancello mentre, forse un po’ furtivo nell’atteggiamento ma in realtà più che altro curioso nello spirito, la stavo osservando, la bambina
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (10)
I ricorrenti richiami al cattolicesimo che quella scena includeva all’inizio in forma di sfumature, sicuramente incalzanti ma pur sempre contenute nei limiti della semplice allusione a causa della confusa vaghezza
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (9)
A un certo punto mi ero ritrovato – non saprei dire con precisione se dentro o fuori di me oppure, eventualità questa senza dubbio più verosimile, in che misura nella
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (8)
Dunque intuivo e contemplavo quella grande cascata stocastica che a poco a poco si distribuiva in modo sempre più capillare fino ad assottigliarsi in tanti rigagnoli prima di fare sosta,
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (7)
Anzitutto, però, dovevo fare ancora la mia prima esperienza compiuta ed essenziale di ciò che col tempo avrei imparato a chiamare disincanto e che, traendo vantaggio dalla mia profonda confusione
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (6)
Alla fine era un po’ come se i percorsi di quella logica tanto rigorosa nel metodo quanto libera e alata nei contenuti mi avessero coinvolto mio malgrado in una versione
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (5)
Mentre ero lì, più o meno sfiorato dall’idea che a muovere i fili del sentimento del lutto fosse in sostanza solo il mio rifiuto ipocrita e disperato dell’intuizione della certezza
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (4)
Quanto poco mi piaceva quel salottino piccolo borghese nel quale ci trovavamo con la nonna! In verità l’avevo sempre detestato, stracolmo com’era di mobili in stile, monumentali e appariscenti –
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (4)
Quel timido cambiamento di indirizzo impresso in modo tutto sommato abbastanza marginale al mio punto di vista covava invece in sé una profondissima trasformazione, soprattutto in prospettiva, poiché quegli azzardi
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (3)
Sebbene di rado, mi succedeva a volte di non riuscire a prendere sonno, e non perché la consistenza dell’oscurità, alla quale io stesso contribuivo in ogni modo possibile serrando con
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (2)
Le differenze con quanto mi era accaduto al tempo della morte di mia madre erano palpabili e confermavano in modo inequivocabile un cambiamento radicale nella mia considerazione del dolore e
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – E mia madre era morta per sempre (1)
La mia prima reazione alla morte di mio padre, quella cioè quasi del tutto istintiva e quindi meno infedele a una possibile verità interiore, si era concretizzata nel desiderio morboso
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’elaborazione del lutto.
Ci sedemmo su una panchina di pietra, quasi nel centro perfetto del parco, io in camicia bianca e pantaloni di lino, la Lady in abito lungo di lino chiaro, quasi
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – “Mi ami un po’?” “Ti amo e basta.”
Mio padre aveva due grandi occhi grigi che in gioventù erano stati azzurri e che di quell’antichità fascinosa avevano conservato intatti fino alla fine i guizzi luminosi; aveva i capelli
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Mia madre e mio padre.
Verso sera, durante la convalescenza, mentre un’oscurità lungamente luminosa pareva ovunque sprofondare nell’afa, come inghiottita da un velo verdastro di brina densa e stagnante, dalla finestra della mia camera in
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Disincanto, disintossicazione e convalescenza.
La Lady era nata in Cornovaglia, precisamente a Fowey, e aveva trascorso gli anni della sua prima giovinezza circondata dalla migliore borghesia londinese che sceglieva quella stazione balneare per trascorrere
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Cornovaglia e Polaroid.
Per Milica la partenza per Weimar era l’occasione ideale per dileguarsi, il coronamento del sogno di rendersi irriconoscibile alle circostanze, agli eventi, invisibile a qualsiasi desiderio; interpretava quel viaggio come
Dopo la partenza di Milica per la Germania, Elias aveva impostato l’elaborazione del lutto di quell’abbandono – tanto imprevisto nei modi quanto poco sorprendente nei contenuti – alternando con maniacale
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’uomo nero è l’uomo in nero?
L’agente immobiliare che aveva il mandato d’affitto per l’enigmatico villino ottagonale da me ribattezzato da subito Digamma Cottage e nel quale avevo deciso a tutti i costi di abitare, mi
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il Digamma Cottage (2).
La scelta della casa che avrebbe dovuto accogliermi durante il soggiorno a Wimbledon, in vista della mia programmata partecipazione alle qualificazioni per l’accesso al tabellone principale del grande torneo del
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il Digamma Cottage (1)
Credo sia tempo di precisare che, come chiunque altro, anche il protagonista della vicenda che sto raccontando (caso mai essa ne abbia davvero o solamente uno), ovvero l’uomo disincantato, ha
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – L’incipit della seconda parte.
Quando arriva il momento di partire, al tempo in cui lasciare un luogo una volta per tutte diventa, oltre ogni altra considerazione, una necessità indifferibile e la vaghezza iniziale di
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Addio, Londra (il finale del secondo volume).
Il Sottile Duca Bianco se ne stava spesso seduto in disparte a fumare una sigaretta sulla veranda, di fronte alla pioggia che cadeva ininterrotta da ore, indifferente al via vai
Ovunque si rivolga, molto prima di essere soddisfatto dalla bellezza di un’apparizione o dispiaciuto a causa di una bruttura oppure solo indifferente e accidentale di fronte a un comunissimo dettaglio
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Incipit del terzo volume.
La prima visita della Lady al mio Digamma Cottage coincise con una cena a due, del tutto informale e tuttavia incalzata da una subdola vocazione al distacco dell’eleganza, ben strutturata
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – La prima volta di tutto il resto.
Le visite della Lady al mio Digamma Cottage avvenivano sempre in forma strettamente privata e in incognito, trascinandosi dietro un clima di massiccia circospezione che rasentava la paranoia. Ogni volta
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Io, la Lady e i nostri convegni d’amore.
Giunsero così di fronte all’ingresso della dimora di Lord Finnegan e i neri cancelli in ferro battuto sormontati dall’emblema araldico della famiglia illustre si schiusero elettricamente come le due valve
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Il labirinto e l’adulterio.
Col trascorrere del tempo – e soprattutto invecchiando – mi sono convinto che colui che di solito viene definito un santo non è affatto un uomo che non pecca o
Questa leggerezza non mancava comunque di un certo dinamismo giacché le singole parti di quell’unico insieme che era la mia esperienza della vita, e in cui il passato, il presente
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Prime, vaghe esperienze di disincanto.
Credo sia tempo di precisare che, come chiunque altro, anche il protagonista della vicenda che sto raccontando (caso mai essa ne abbia davvero o solamente uno), ovvero l’uomo disincantato, ha
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Incipit del secondo volume.
Negli anni della mia prima giovinezza ho creduto che il disincanto non fosse altro che il normale sentimento del tempo. Questa convinzione, che non va considerata un errore di prospettiva
Continue readingL’UOMO DISINCANTATO – Incipit della prima parte
Erano già trascorsi molti anni da quei dodici mesi di giovinezza ineguagliabile, tragicomica e leggendaria – tanto simili ai sassolini ma anche alle molliche di pane del Pollicino di Perrault
Col trascorrere del tempo – e soprattutto invecchiando – mi sono convinto che colui che di solito viene definito un santo non è affatto un uomo che non pecca o
Mentre scorre, l’acqua dei canali veneziani emette più o meno sempre lo stesso rumore, una sorta di fruscio singhiozzante che a volte, anche se solo per pochi minuti, riesce a
Con la calma incredulità che oggi posso mettere compiutamente a disposizione dell’indifferenza con la quale guardo ai miei giorni e in genere al senso indimostrabile e sempre più presunto della